Piazza della Visione
ORARIO SANTE MESSE
FERIALI:
Lunedì - Venerdì ore 7.30
Norme di comportamento a coloro che, in pellegrinaggio sulla via Francigena verso Roma, sostano nella piccola chiesa dove S. Ignazio ha avuto la Visione. I pellegrini devono entrare in silenzio in Cappella, e restare in raccoglimento per tutto il periodo di sosta. Il sacerdote che accompagna il gruppo, se celebrerà la S. Messa, deve contattare, attraverso la segreteria, il parroco o chi per lui e mostrare il celebret della Diocesi di appartenenza.
La Cappella di S. Ignazio di Loyola
Piazza della Visione
"Io a Roma sarò con voi"
Le opere
1. La pala d'altare in ceramica
Il gesuita catalano Cinto Casanovas ha raffigurato il Santo vestito da pellegrino con il bastone e il grande cappello, detto petaso, sulle spalle. Giunto ad un crocevia vicino alla cappella di cui si vede la sagoma in basso a destra, s'incontra con Cristo che porta la croce. La nudità delle sue spalle e il suo petto come squarciato stanno ad esprimere il suo stato di insicurezza e di preoccupazione mentre si avvicina alla Città eterna. Ma il suo sguardo intensamente rivolto al volto del suo Signore dimostra la sua sconfinata fiducia in Lui e il suo profondo amore, mentre dall'alto il Padre celeste con le sue mani estese mette insieme suo Figlio e Ignazio. Da notare infatti l'importanza delle mani nel quadro di ceramica, le mani di Dio Padre, le mani del santo aperte in segno di filiale abbandono, la mano di Gesù che benedice e ammonisce con le parole scritte, con la calligrafia di S. Ignazio stesso, nell'angolo destro: "lo a Roma sarò con voi."
2. Il mosaico della "Mater Domini"
(La Madre del Signore)
Copia del mosaico originale, probabilmente del XII sec., che si trova nella Basilica di S. Paolo fuori le mura, (attualmente nella Cappella del SS. Sacramento), davanti al quale S. Ignazio e i suoi compagni fecero i loro primi voti ufficiali di Gesuiti, il 22 aprile 1541. Il modello iconografico è quello della "Vergine Odighitria", che significa Colei che indica la Via: la Vergine, vestita in blu (ritratta, come nelle più antiche raffigurazioni - ad es. nelle Catacombe di S. Priscilla -, con una stella sulla fronte), regge il Bambino col suo braccio sinistro e indica verso di Lui (la Via da seguire) con la mano destra. Gesù, vestito di porpora, ha al collo una piccola collana con la croce, l'aureola a forma di croce e con la mano sinistra regge il rotolo del Vangelo, mentre con la destra benedice.
Note storiche
- Nato a Loyola (Spagna) nel 1491, sant'Ignazio muore a Roma il 31 luglio 1556; il suo corpo è venerato nella chiesa del Gesù, vicino alla quale si possono visitare le "camere" dove ha vissuto ed è morto.
- La Storta fu 1'ultima tappa del trasporto dalla Francia a Roma della salma del papa Pio VI, morto a Valence nel 1799; prima dell'arrivo nella Città Eterno la salma pernottò nella cappella di S. Ignazio.
- Nella domenica 8 ottobre 1978, il cardinale Karol Wojtyla, reduce da una passeggiata al lago di Vico, fece una sosta di preghiera nella cappella. Narra il suo amico card. Andrzej Maria Deskur: "Dopo un lungo momento l'arcivescovo di Cracovia uscì dalla cappella e mi chiese quale era la storia di questo luogo. Ha ascoltato il mio breve racconto, poi è tornato all'altare e ha pregato ancora. Ho avuto l'impressione che lasciasse la cappella confortato e lieto. Verso sera siamo tornati a Roma dove lo aspettava una settimana di lavori, di consigli e poi il Conclave..."
O Dio, che a gloria
del tuo nome
hai suscitato
nella Chiesa
Sant'Ignazio di Loyola,
concedi anche a noi,
con il suo aiuto
e il suo esempio,
di combattere
la buona battaglia
del Vangelo,
per ricevere in cielo
la corona dei Santi.
Per il nostro
Signore Gesù Cristo,
Amen.
La Cappella di
S. Ignazio a La Storta
Nel novembre 1537 tre sacerdoti, Ignazio di Loyola, Pietro Fabro da Villaret (savoiardo), Giacomo Lainez da Almazàn (castigliano), sono in cammino verso Roma tenendo, come dice il Lainez, "la strada di Siena", la Via Cassia, che segue generalmente la direzione e la traccia dell'antica strada consolare romana, con qualche piccola deviazione. Molti i ricordi antichi che accompagnano i viaggiatori: resti di monumenti sepolcrali, ruderi di case, ville e palazzi.Anche i ricordi cristiani della via sono molti: nel Medio Evo e nei secoli seguenti la Cassia era la più importante e frequentata delle vie che i pellegrini seguivano per venire a Roma. Provenivano dalle Isole Britanniche e da quello che un tempo era il territorio dei Franchi, comprendente, oltre la Francia, anche le regioni attraversate dal Reno, da cui il nome di Francigena ("nata in Francia") con cui la Cassia era conosciuta in quell'epoca. Numerose chiese e cappelle accanto alla via invitavano i pellegrini ad entrare e a fare una breve sosta.
Una di queste, esistente forse sin dal Medio Evo, si trovava a La Storta, dove esisteva una antichissima osteria e una stalla costruita nel
Nel 1700 il tredicesimo Preposito Generale della Compagnia di Gesù, lo spagnolo Tirso Gonzales de Santalla fece restaurare e ornare la cappella e apporre sopra la porta d'ingresso la lapide in marmo
(tuttora esistente) con la seguente iscrizione latina
(in trad.): "A Dio Ottimo Massimo. In questo sacello Dio Padre a S. Ignazio che andava a Roma per fondare la Compagnia di Gesù nel 1537 apparve, e lui e i suoi compagni a Cristo suo Figlio carico della croce benignamente raccomandò e con sguardo sereno guardando Ignazio disse queste parole: Io in Roma vi sarò favorevole. Tirso Gonzales, Preposito Generale della Compagnia, restaurò e ornò il sacello, e al Padre Santo Pose. Anno 1700".
Da allora l'aspetto esterno della Cappella rimase immutato.
Due finestre ai lati del portone, basse, con gradini, simili a sedili, sui quali ci si può inginocchiare e vedere l’interno, sono una caratteristica tipica delle cappelle situate lungo le vie percorse dai pellegrini per permettere loro di raccogliersi in preghiera davanti alle immagini sacre anche nel caso in cui avessero trovato le porte chiuse per motivi di sicurezza. Da notare i due paracarri agli angoli esterni, presi dai resti di qualche villa o casa antica, forse dalla vicina Veio.
Dopo la I Guerra Mondiale, negli anni Venti, tra i progetti per la costituzione di un santuario ignaziano a La Storta fu preso in considerazione anche un ampliamento della cappella, ma l'idea venne abbandonata per mancanza di spazio e si optò per la costruzione ex novo di una Chiesa sulla collinetta vicina, dal quale progetto scaturì l'attuale Cattedrale dei Sacri Cuori di Gesù e Maria.
Il 10 maggio 1944 la Cappella fu distrutta durante un bombardamento. Venne riedificata nello stesso anno dal P. Norbert de Boynes, vicario generale.
L'8 novembre 1964 i circa 40 vescovi gesuiti, presenti a Roma per il Concilio Vaticano II si recarono in pellegrinaggio a La Storta, per il 427° anniversario della Visione di S. Ignazio.
Restaurata e adornata dal P. Pedro Arrupe, ventottesimo Preposito Generale, fu nuovamente inaugurata nel luglio 1983.
Orari Sante Messe:
Chiesa Cattedrale
Feriali: ore 18.30
Festive:
Sabato: ore 18.30
Domenica: ore 8.30 - 11.00 - 18.30
Cappella della Visione S. Ignazio di Loyola
Feriali: ore 7,30 (Lun.- Ven.)
Cappella S. Giovanni Calabria
Domenica: ore 9.30
UFFICIO PARROCCHIALE
Da Lunedì a venerdì: 10.30 – 12.30
16.30 – 18.30
Sabato:
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lunedì - mercoledì - venerdì:
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